So di non passeggiare mai nei circuiti tradizionali di una città e questo mi consente di imbattermi in alcuni luoghi preziosi , valorizzati dalle amministrazioni locali e con una dignità più corposa della loro stessa popolarità.
Spazio “Las Atarazanas del Grao” , un contenitore fantastico, ampio, libera la mente, si apre a una visione. Ospitale.
La mostra è interessante. L’obiettivo del curatore è raccogliere quel tipo di opere che trasformano un ambiente industriale o post industriale in ambienti più umani, più belli.
Si può conservare il fascino del recupero industriale e conciliarlo col presente. Validissime operazioni pittoriche e scultoree.
Ad un certo punto arriva l’Interferenza che amo…Rafa De Corral.
La percezione di ambienti quasi industriali, geometrici , disabitati, surreali, sospesi fra la luce e l’ombra. Non è tangibile nessuna presenza , non c’è un battito neanche un’anima o forse si , quella del fruitore. Imprigionata però, nel mondo delle idee, un’atmosfera platonica , un Iperuranio.
Al di là della penombra in direzione della luce, ma solo oltre ci sarà qualcosa.
Me lo aspetto.
Così gli occhi continuano a guardare , a cercare di risalire le ombre, i volumi per arrivare alla vita.
Qui si è sospesi.
Da qui non si conosce. Si può solo pensare. Queste sono le forme del pensiero di Rafa, al di qua dei colori, un’atmosfera che non è più industriale ma solo surreale.
C’è un punto di fuga, la via d’uscita è interiore.
Io sono la chiave di me stesso … distolgo lo sguardo, esco dal mondo delle idee, sono sotto i capannoni, la luce di Valencia.
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